Non in tutti i casi l’allattamento al seno è possibile o sufficiente, quando accade si può ricorrere all’allattamento misto, vediamo in cosa consiste.
Sebbene il latte materno sia quello di gran lunga più consigliato, ci sono molti casi in cui si deve ricorrere all’uso del latte artificiale o a delle aggiunte, in quest’ultimo caso si parla di allattamento misto. Per integrare l’alimentazione del neonato ed evitare carenze si ricorre all’allattamento misto in diversi casi come ad esempio subito dopo il parto, quando la mamma non ha ancora abbastanza latte.
Nelle prime settimane dopo il parto la scarsa produzione di latte è una situazione abbastanza comune, ma non è il solo caso in cui si ricorre all’allattamento misto. Infatti, anche successivamente si può verificare una minore produzione di latte, seppur in via temporanea, provocata da diversi fattori.
Allattamento misto: come fare a capire quando è necessario
L’aggiunta del latte artificiale è necessaria qualora la produzione di quello materno non fosse sufficiente a garantire una corretta alimentazione del neonato. Questo può verificarsi sia nei primi giorni dopo il parto, che in seguito ad altre situazioni come quando la mamma è malata o sottoposta a grave stress.
La necessità di ricorrere all’aggiunta di latte artificiale deve essere valutata sempre da un professionista, come un pediatra, che si occuperà di pesare il bambino per valutare se sta ricevendo il giusto apporto di calorie.
Solitamente è attraverso una doppia pesata, ripetuta per qualche giorno, prima e dopo il pasto, che si stabilisce la quantità di latte artificiale da aggiungere durante il giorno.
In questo caso, quindi, si parla comunque di un allattamento misto, per cui l’aggiunta del latte artificiale andrà a integrare e non a sostituire del tutto il latte materno.
Allattamento misto e poco latte materno: cosa fare?
Nei casi in cui la produzione di latte sia ridotta, non bisogna smettere di allattare il bambino al seno, infatti, è proprio durante l’allattamento che la secrezione di latte aumenta. Per questo motivo si consiglia di aumentare il numero di poppate in modo da favorire una maggiore produzione di latte.
Inoltre, anche lo stress e la stanchezza possono influenzare la produzione del latte materno, per questo motivo si consiglia di riposare di più ed evitare le situazioni faticose e stressanti.
È meglio il latte materno o quello artificiale?
Grazie alle proprietà del latte materno, l’allattamento al seno resta quello da preferire, in tutti i casi in cui sia possibile.
Ad esempio, il latte materno è più digeribile rispetto a quello artificiale, e in alcuni casi si riscontra una certa correlazione tra l’allattamento misto e la stitichezza del neonato. Questo non esclude che le difficoltà ad evacuare nei primi mesi di vita del neonato, si verifichino anche nell’allattamento esclusivo al seno.